Sentiamo parlare sempre più spesso di coaching e forse non abbiamo le idee ben chiare sull’argomento. Talvolta la disinformazione e credenze sbagliate portano a crearci un’immagine distorta e assolutamente negativa di questa pratica che si sta diffondendo in maniera sempre più capillare.
Il coaching arriva dagli Stati Uniti, paese in cui rispetto all’Italia, è diventata una pratica utilizzata già da diversi anni anche da personaggi famosi. Dal mondo del cinema a quello della politica, passando per le star della musica e dello sport, nomi del calibro di Madonna, Barak Obama, Ben Affleck, Elton John e tanti altri hanno dichiarato di essersi avvalsi del coaching per migliorare il proprio lavoro e, in generale, la propria vita.
Ma facciamo un po’ di chiarezza. Il coaching aiuta a focalizzare i giusti obiettivi e a gestire le proprie emozioni nell’ottica di (ri)trovare l’equilibrio. Un coach deve essere un professionista autorizzato, con una formazione specifica e qualificata. Sarebbe importante aver conseguito una laurea in scienze umanistiche, meglio se in scienze della formazione o in psicologia, seguita poi da una formazione specifica nel coaching. A tutto ciò si sommano qualità, predisposizione e capacità interpersonali.
Un buon percorso di coaching non consiste solo nel motivare la persona, ma fa sì che l’assistito arrivi a rendersi conto con chiarezza delle proprie possibilità e di quelli che sono i suoi obiettivi, ricevendo un supporto nel loro raggiungimento. Un coach competente non si sostituirà mai nelle scelte del proprio assistito, ma farà in modo che egli diventi autonomo e consapevole.
Che differenza c’è tra psicoterapia e coaching?
Partiamo dal presupposto che il coaching non tratta patologie accertate come, per esempio, le forme di depressione, ma si occupa di persone che non presentano comportamenti disfunzionali. Chi si rivolge a un coach solitamente presenta una forma di insoddisfazione rispetto ad alcuni aspetti della vita, o semplicemente desidera migliorare alcune prestazioni. Il coaching è più concentrato nel reperimento di soluzioni e guarda al futuro, a differenza della psicoterapia che ha come obiettivo la comprensione delle difficoltà, dei problemi, con un approccio più concentrato sul passato del paziente.